Briciole di storiaLe prime notizie sulla chiesa di S. Maria a Marciano sono presenti nella bolla di Gerberto arcivescovo metropolita di Capua a Santo Stefano Minicillo, vescovo della diocesi suffraganea di Caiazzo, datata 1/11/979. In essa, tra gli altri luoghi di culto della giurisdizione caiatina, sono annoverati S. Vittore in Persoli, S. Donato in Ceparano, S. Nazaro in Crispianisi, S. Pietro in Palude, e S. Gennaro e S. Maria a Marciano. Il toponimo “Marciano” deriverebbe dal nome di una famiglia latina, documentata anche grazie ai resti epigrafici inglobata nella costruzione. La Chiesa di Santa Maria a Marciano è collocata a margine della strada consolare (una delle più¨ importanti traverse dell’Appia) di collegamento tra Capua (antica) e Telesia. Se ne ipotizza una origine più¨ antica del X secolo e la costruzione su resti di villa romana. Probabilmente fu visitata da papa Urbano II, in viaggio verso Bari per predicare la Prima Crociata nel 1099,e fu oggetto di donazioni di terreni nel 1119 da parte di Rainufo II, figlio di Roberto Conte di Caiazzo.
Dai documenti superstiti si deduce che all’inizio del secolo XIII fosse fortemente connessa al Monastero Benedettino di S. Croce sul Monte Verna (attuale Monte S. Croce), fondato intorno al 985, e donato nel 1097 ai Benedettini di S. Lorenzo di Aversa da Riccardo II Drengot, principe di Capua. La distruzione di tutti i documenti relativi a questa abbazia (e quindi anche a quella di S. Croce) a causa di un incendio dell’archivio di Montecassino, non permette di ricostruire le vicende intercorse fino ai primi del secolo XVII. Anche le tracce materiali del monastero sono quasi completamente perse: oggi restano solo due dei muri perimetrali della chiesa abaziale sulla vetta del monte S. Croce e nella parrocchiale di S. Nicola di Bari si conservano due splendidi bassorilievi (S. Scolastica e Crocifisso), databili al sec. XVI, provenienti dal cenobio benedettino distrutto. Una recente campagna di scavi archeologici sul monastero ha riportato alla luce frammenti di affreschi, lucerne, sepolture. Dal 1551 si sa che i Benedettini lasciano S. Croce che diviene commenda e S. Maria a Marciano ne seguì le sorti. Poiché nel 1620 il vescovo di Caiazzo Paolo Filomarino visitò la chiesa, si ha la certezza che da quella data essa fosse di giurisdizione vescovile. La struttura architettonica della Chiesa è di grande interesse per la stratificazione degli interventi . A testimonianza dell'importanza ed il prestigio del posto ci sono reperti antichi tra cui le due colonne dell’arco trionfale del presbiterio e i frammenti (tra cui un miliare) murati nella testata destra del transetto. Le dimensioni stesse di quest’ultimo, più grande volumetricamente della navata, hanno fatto ipotizzare che l’intervento gotico, databile ai primi anni del secolo XIV, si proponesse come un ampliamento ed un ammodernamento stilistico della chiesa altomedievale di cui il transetto ricalcherebbe il perimetro. Osservando i resti visibili, probabilmente i lavori del periodo gotico prevedevano anche due navate laterali mai compiute. All’interno si accede dal portale archiacuto posto nel piccolo atrio. L'interno, molto semplice e ricoperto da volte a crociera, è a navata unica a crociera che presenta al suo temine un transetto sporgente su cui si aprono il coro e due cappelle laterali quadrate, illuminate da monofore trilobate. Negli affreschi sono identificabili un primo intervento (commissionato nel 1334 a cura di Giovanni Cammario, cappella a destra), una successiva fase di gotico internazionale (inizi sec. XV) e una terza(primi decenni sec. XVI) di ambito vicino a Francesco Cicino da Caiazzo (Madonna in Trono col Bambino). Da una stretta scala a chiocciola si raggiunge l'eremo illuminato da una grande bifora gotica quattrocentesca. Al suo interno è conservato uno splendido camino in pietra. |
Varcare la soglia della di S. Maria a Marciano e del suo eremo vuol dire addentrarsi in un concentrato di arte, storia, fede.
Il piccolo scrigno dell'Alto Casertano è meta di studio per esperti del settore, per studenti e semplici appassionati. La chiesa è tappa obbligata per chi percorre un circuito medievale.
La Chiesa di Santa Maria a Marciano: architettura e affreschi
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La chiesa di santa Maria a Marciano a Piana di Monte Verna è un vero e proprio gioiello artistico che conserva qualcosa di veramente inaspettato, soprattutto perché sconosciuto anche agli addetti ai lavori.
Santa Maria a Marciano conserva preziosi affreschi tanto da essere considerata come il caso pittorico più interessante del territorio, dopo quello bizantino e più noto di Sant’Angelo in Formis. |